La Salle

La Salle




Il territorio di La Salle, circondato da bellissime montagne, si sviluppa lungo dolci e soleggiati pendii. La sua particolare posizione orografica caratterizza il clima che non è mai particolarmente inclemente ed è al riparo dai venti.

La Salle è destinazione ideale per chi ama la “quiete”, la semplicità, le mete poco frequentate e gli angoli più nascosti ai piedi del Monte Bianco.

Il suo territorio offre itinerari immersi nella tranquillità della natura, lontano dalla confusione, nonostante la vicinanza alle celebri e vivaci Courmayeur e La Thuile.

La Salle offre al turista un contatto più vitale e genuino con la natura: gli innumerevoli itinerari consentono di immergersi nel silenzio stregato dei boschi e nella serenità che ancora si respira. E l’apice della quiete si raggiunge quando tutto è ricoperto dal candore della neve, che nasconde, ma nello stesso tempo “svela” i segreti più intimi del territorio. Per vivere la Montagna nel modo più profondo ed autentico,riscoprendo colori, sapori, suoni, profumi e carezze della natura.

La Salle è un avamposto privilegiato per escursioni che rimarranno a lungo negli occhi e nella mente di coloro che vogliono vivere intensamente questo territorio ancora incontaminato e selvaggio, attraverso la riscoperta della limpidezza dei cieli, la vastità degli orizzonti, la grandezza delle cime e l’emozione dell’altitudine; i suoni ed i sentori dei boschi, lo scintillio dei ghiacciai e delle nevi perenni, il fragore dei ruscelli e cascate e la pace ed il candore dei pendii innevati.

La Salle è meta ideale per coloro che vogliono rigenerare lo spirito, riassaporare serenità e salute dell’animo e quel senso di libertà.

ITINERARI PROPOSTI

COL FETITA (mt.2557) – BS

Gita che non delude mai, sia in inverno che in primavera offre sempre panorami mozzafiato e belle sciate. Si può partire o dalla frazione di Challancin o dalla frazione di Morge. La prima parte dell’itinerario si snoda in mezzo ad un bosco di conifere inframmezzato da pascoli. Man mano che si sale di quota, dopo aver raggiunto l’alpe di Les Ors Désot, il vallone si apre offrendo un panorama che spazia dalla Grande Rochère, passando dal Monte Bianco fino alla Grivola. Qui una sosta è d’obbligo! Continuando per gli ampi spazi che portano al Col Fetita, già si pregusta la bella discesa. Da questo punto panoramico, oltre al Monte Bianco si possono osservare altre numerose cime, come il Mont Blanc du Tacul e L’Aiguille de Tré La Tete. Dal Colle si può proseguire lungo la cresta a sinistra, fino alla cima della Testa dei Frà (mt.2817).

COL DE BARD (mt 2176)

Dalla frazione di Challancin si prosegue verso la località Arpilles, da qui inizia il bel sentiero che si snoda in un fitto bosco di conifere. Sentiero che, con una pendenza costante, porta al Col de Bard. Nel silenzio più assoluto è facile incontrare scoiattoli o altri animali che popolano il bosco, numerose sono le tracce del loro passaggio. Arrivati al Colle lo sguardo può finalmente godere del paesaggio circostante. L’ampia dorsale che porta alla Court de Bard è facilmente percorribile. Una volta raggiunta la vetta, anche se solo alla quota di 2260 m slm, si può ammirare lo splendido paesaggio: da una parte il Monte Bianco, Punta Fetita e il Mont Flassin e dall’altra parte la Grivola e il Ruitor. Questo tracciato, per la sua conformazione, è molto indicato anche a coloro che volessero salire con le ciaspole.

BIVACCO COSIMO ZAPPELLI (mt 2.275)

Il bivacco, realizzato nel 2021 dal Comune di La Salle, si trova in Loc. Plan de l’Arolla a 2.275 m sul percorso dell’Alta Via 2, nel tratto che porta da Chabodey al Passo Alto – tra Col de la Crosatie e Col Haut Pas.

Il nuovo bivacco è una struttura in legno composta da moduli componibili prefabbricati e contiene 10 posti letto con materassi, coprimaterassi e coperte, angolo cottura per cucinare in autonomia con fornellino personale (stoviglie, piatti, alcune pentole), zona pasti con un tavolo a 4 posti, acqua di captazione ws elettricità con pannelli fotovoltaici, illuminazione LED.
E’ stato intitolato all’alpinista Cosimo Zappelli: diplomato infermiere, esercitò le professioni di guida alpina e maestro di sci. Fu un divulgatore, un fotografo e un collaboratore di diverse case editrici e scomparve nel 1990 sul Pic Gamba nel massiccio del Monte Bianco. Le imprese in montagna di Zappelli iniziano con numerose scalate nel gruppo del Monte Bianco, in coppia con Walter Bonatti. Partecipò a spedizioni extraeuropee in Iran, sui Monti Zagros, in Africa sul Kilimangiaro, Ruwenzori ed Hoggar, nell’ex Urss sui monti del Caucaso oltre che sulle Ande.

L’itinerario si sviluppa dalla Frazione di Chabodey (loc. La Pera) dove si sviluppa una lunga poderale fino a raggiungere la chiesetta in Loc. Lazey e da qui, continuando sempre in direzione Paramont, si raggiunge l’alpeggio Val du Fond.

Da qui, procedendo sempre dritti lungo il torrente Lenteney, si raggiunge all’alpeggo di Promoud 2.030 m, con diversi traversi in cui è necessario porre attenzione sulla stabilità del manto nevoso.

Da qui, un ultimo strappo lungo pendii in cui gli alberi si diradano, conduce al Bivacco in Loc. Plan de l’Arolla.Il bivacco, oltre ad essere una meta con una splendida vista sul Paramont, è anche punto di partenza per gite di scialpinismo di più giorni, verso il Rutor, passando attraverso Passo Alto, ovvero Col de la Crosatie o Paramont e cime che lo circondano.

AIGUILLE D’ARTANAVAZ (mt 3.069)

Bellissima gita con notevole sviluppo (circa 18 km totali) in un ambiente selvaggio e valloni innevati immacolati. La salita è divertente, alterna tratti pianeggiati e “strappi” ripidi e faticosi…che però ripagano una splendida discesa.

L’itinerario parte dalla Località Planaval, lungo una lunga sterrata estiva nel mezzo del Vallone omonimo, fino a raggiungere la stalla di Les Ecules 1.880 m. Qui inizia un ripido canale sempre più stretto che conduce in uno splendido pianoro: Alpe di Bonalè 2.340 m.

Percorrendo tutto il pianoro della selvaggia conca ai piedi della Guglia di Bonalè, si inizia a risalire su un secondo canale, aggirando alcuni dossi e raggiungendo quindi l’ampia conca alla base del pendio che conduce alla nostra meta: l’Aiguille d’Artanavaz – 3.069 m.

Percorrendo l’ultimo pendio si arriva al colletto e da qui, su roccette, si raggiunge la Cima, dalla quale si può ammirare uno splendido panorama sulla Grande Rochere e sulla Catena del Monte Bianco.

Itinerario assolutamente sconsigliato in caso di recenti ed abbondanti nevicate, ideale per una gita primaverile. Utili i ramponi.